Il progetto, dell’arch. Eduardo Vittoria, prevedeva un edificio con pianta organizzata in tre blocchi, disposti attorno ad un patio centrale a verde, che in fase esecutiva venne in realtà coperto da una serie di shed in ferro e vetro, sotto cui fu localizzata la cabina di controllo. Il perimetro esterno dell’intera centrale è chiuso da una cortina vetrata (curtain wall) che, pur smaterializzando le pareti, conferisce ai tre volumi una configurazione compatta, che fa percepire esternamente la centrale come un parallelepipedo.
La struttura è in calcestruzzo armato a vista carro-pontato, con copertura piana e setti murari trasversali interni funzionali alla compartimentazione dei compressori. Mentre i due volumi che contenevano le turbine e i compressori hanno un solo piano fuori terra, il volume delle caldaie ha due piani fuori terra. Le pareti esterne vetrate a tutta altezza, costituite di moduli trasparenti e opachi opportunamente organizzati, hanno funzione di diffusione dell’illuminazione naturale e di controllo della temperatura interna, grazie alla ventilazione naturale, realizzabile aprendo i serramenti del piano terreno e quelli a vasistas del secondo piano del locale caldaie.
I serramenti, a tutta altezza, si caratterizzano per la doppia fascia, alla base ed in sommità, consistente in pannelli a sandwich, realizzati a mezzo di lastre in vetro traslucido riempite da materiale isolante bianco, simile alla lana di vetro, visibile dall’esterno; ogni modulo orizzontale trasparente è a sua volta ripartito in cinque fasce verticali, suddivise in campiture di altezze alternativamente diverse.