La chiesa dei Santi Girolamo e Francesco Saverio costituisce uno straordinario esempio di complesso architettonico costruito a partire dalla prima metà del XVII secolo dove operano alcuni dei più importanti artisti e architetti attivi a Genova su committenza di una delle famiglie più influenti e ricche del periodo ossia i Balbi. Il complesso, inoltre, costituisce una delle maggiori emergenze architettoniche testimonianza dello sviluppo urbano della città al di fuori del tessuto medievale nel corso del diciassettesimo secolo. La Chiesa, assieme al collegio dei gesuiti, inoltre è stata promossa quale luogo simbolo della divulgazione e della conservazione nel sapere poiché successivamente è divenuta sede della biblioteca universitaria.
La chiesa è stata realizzata tra il 1650 e il 1668 sul sedime della preesistente chiesa. Sul fronte esterno leggermente arretrato rispetto al filo della strada, volto a creare una piccola piazzetta, si trova l’iscrizione dedicata al committente. Oggi permane nella cappella la decorazione originaria della parte presbiteriale ad opera di Domenico Piola. Al centro dell’arco trionfale è presente lo stemma della famiglia Balbi mentre sulla volta dell’abside troviamo rappresentata la scena dell’incontro di San Francesco Saverio con il re di Bungo. Con il progetto dell’architetto Fuselli l’aula della chiesa viene suddivisa orizzontalmente su diversi livelli per ospitare delle aule di lettura; il progetto costituiva per l’epoca una svolta significativa nell’ambito del restauro e del riuso del patrimonio architettonico come sottolineava la rivista Casabella del 1943.