La Chiesa della Croce di Lucca, edificio religioso sito nel centro antico di Napoli, fu fondata, secondo Celano, nel 1534 dai coniugi lucchesi Andrea Sbarra e Cremona Spinelli in devozione al Santissimo Crocefisso del Duomo di Lucca. L’edificio, eretto per consacrare il legame con la città di origine della coppia e rinsaldare la fede nelle mura di Napoli, fu completato nel 1537. In contemporanea si sviluppò una piccola comunità di suore carmelitane che visse in un monastero adiacente, accogliendo le giovani novizie della migliore nobiltà napoletana. Secondo alcune fonti, il convento delle prime suore fu fondato da suor Cremona Spinelli e da Sebastiano Puccini, antenato dell’illustre compositore italiano.
Il monastero fu interessato da una serie di ampliamenti tra il 1643 e il 1654 affidati all’architetto Picchiatti, che vi aggiunse anche un chiostro. Successivamente seguirono due interventi di risistemazione delle cappelle laterali tra il 1688 e il 1694. Durante il XVIII secolo all’architetto Manni costruì la sacrestia, mentre il figlio Costantino diresse per oltre cinquant’anni i lavori di restauro, tra cui si annoverano quelli di Sanfelice che si occupò del rifacimento dell’abside e della pavimentazione. La facciata della chiesa si compone di un portale lavorato in piperno con semplici decorazioni a intarsio in marmo, ed è completata da un timpano arcuato spezzato dove si apre una nicchia in cui trova spazio il dipinto del Crocifisso di Lucca. La chiesa si sviluppa con una navata unica con l’apertura di cappelle laterali e con un soffitto a cassettoni ospitante il dipinto seicentesco attribuito alla scuola di Battistello Caracciolo.
Nel 1903, per dare il via alla costruzione del Policlinico universitario, vennero abbattuti il monastero, il chiostro e parte degli edifici storici circostanti, mentre la chiesa subì un poderoso taglio di circa sette metri. Questi lavori incisero profondamente sull’impianto greco-romano del quartiere sventrando i monasteri della Croce di Lucca e quello adiacente della Sapienza.
Benedetto Croce, sdegnato dall’abbattimento che si paventava, sollecitò l’intervento del sindaco di Napoli Luigi Miraglia con un appello affidato alla rivista «Napoli Nobilissima», riuscendo a salvare in parte entrambi i complessi architettonici.
Della Chiesa della Croce di Lucca rimane soltanto la facciata e parte dell’abside. Attualmente la struttura è sconsacrata e aperta al pubblico in occasione di eventi a carattere culturale.