L’edificio è stato costruito nella seconda metà del sedicesimo secolo per volere della contessa D. Maria Sanseverino che qui vi è sepolta con la figura scolpita per intero a rilievo in atto di riposo.
L’architetto gesuita De Rosis concepì la nuova fabbrica attenendosi strettamente ai canoni stabiliti dall’ordine. La facciata, sobria ed equilibrata, presenta nel registro inferiore un paramento murario in conci di travertino recuperati dall’adiacente Palazzo Orsini. Quest’ultimo, difatti, fu privato dell’ultimo piano pertanto i materiali di risulta, già provenienti da un teatro di epoca romana, furono reimpiegati per la decorazione della erigenda chiesa.
La chiesa è a navata unica con copertura piana e tre cappelle per lato. Nell’abside è collocati l’imponente altare ligneo che accoglie una Circoncisione, opera attribuita al pittore napoletano Girolamo Imperato. Le due cappelle centrali, più grandi rispetto alle altre, sono dedicate e decorate con le storie della vita dei due santi più rappresentativi della Compagnia di Gesù, San Francesco Saverio e sant’Ignazio di Loyola.
Le decorazioni sono notevoli e firmate ad autori rinomati; si osservano una pala d’altare di Marco Pino Siena risalente al 1500, le tele di Paolo De Matteis, gli affreschi di Belisario Corenzio e il magnifico Crocifisso sagomato, tempera su tavola della prima metà del XV secolo, opera del Maestro di Ladislao di Durazzo.