La chiesa di Sant’Agostino fu eretta 1341 con il nome di Santa Maria del Popolo.
Nel 1460 venne commissionata l’esecuzione del portale, in cui si fondono armonicamente elementi gotici e rinascimentali. Nel Settecento Luigi Vanvitelli firmò un progetto per un rifacimento totale della chiesa, che comprese il suo allungamento e il rifacimento dell’interno; con grande sensibilità, l’artista però risparmiò il prezioso portale quattrocentesco. Il rosone però venne chiuso e al suo interno venne posto il busto del Padre Eterno dell’Orsini, originariamente posto a coronamento. Dopo il 1860, con la secolarizzazione operata dall’Unità d’Italia, l’edificio venne profondamente modificato nei suoi esterni, con la separazione dell’area absidale per esigenze di viabilità. Nella parte posteriore sopravvive, usato attualmente come laboratorio ortopedico, un vano già denominato oratorio di San Nicola da Tolentino, di cui resta visibile una colonna ed un soppalco che conserva tuttora le originarie volte a crociera costolonate, anche se al presente sono invisibili dall’esterno a causa di una schermatura di vetri smerigliati. In una vecchia guida dello scrittore locale Palermo Giangiacomi veniva menzionata in esso la presenza di affreschi attribuiti a Ludovico Urbani da San Severino Marche.