Della chiesa, intitolata ai santi Vincenzo (diacono spagnolo e martire ai tempi della persecuzione di Diocleziano) e Anastasio (monaco e martire persiano), si hanno notizie fin dal 1186.
La chiesa ha subìto ripetuti e drastici rimaneggiamenti che ne hanno rovesciato persino l’orientamento. Degli impianti originari rimangono numerosi frammenti di un ciborio in stucco salvato dalla dispersione intorno al 1980. La struttura attuale della chiesa risale al XV secolo e a quel periodo si datano gli affreschi che ricoprono le pareti interne. Nella parete sud sono visibili materiali di spoglio di epoca romana, tra cui una parte di transenna, e altomedievale (VII o VIII secolo).