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CHIESA DI SANT’ANDREA A CAPUANA

CHIESA DI SANT’ANDREA A CAPUANA

Indirizzo: VIA TRIBUNALI
Comune: Napoli
Provincia: Napoli
Regione: Campania
Architettura / Chiesa

La chiesa di Sant’Andrea a Capuana è un antico luogo di culto cattolico del centro antico di Napoli sito nei pressi della chiesa di Santa Maria della Pace. Essa, anche conosciuta come chiesa di Sant’Andrea Apostolo dei Cocchieri e San Lorenzello, essendo stata precedentemente titolata a San Lorenzo, prospetta su via dei Tribunali. La facciata è molto semplice e riferibile agli anni centrali del XIX secolo. Trattato con un finto bugnato il prospetto vanta unicamente un portalino all’ingresso sovrastato da una grande finestra a lunetta che alleggerisce il registro superiore. L’interno, spoglio e dal gusto neoclassico, è ad aula unica, coperto con una volta a botte stuccata e dotato di elementi di arredo lignei.
L’origine della struttura è incerta, ma certamente anteriore al XVI secolo. Secondo quanto riportato da Galante, la chiesa fu inizialmente sede della parrocchia di San Cristoforo per poi essere concessa alla fine del XVI secolo ai Padri Ospedalieri, con la gestione parrocchiale di San Tommaso a Capuana. Essa era dedicata a San Lorenzo e godeva del suo beneficio Giovan Battista Tasso. Nel 1580 passò alla congrega di Santa Maria degli Angeli che trascorsi pochi mesi si spostò a vico Limoncello. Dopo trent’anni nei suoi spazi prese sede l’Arciconfraternita dei Bianchi di Sant’Andrea Apostolo rimasta priva della sua precedente chiesa, abbattuta per la realizzazione della cappella del Tesoro di San Gennaro. Fu con questa incorporazione che subentrò la nuova titolazione a Sant’Andrea. Nel 1840 la chiesa fu restaurata dall’architetto Nardi e dopo la fusione con un’altra congrega poco precedente all’estinzione del neoformato ente religioso, fu abbandonata e si perpetrarono su di essa numerosi furti e scempi.
La chiesa risulta oggi in disuso da diversi decenni e con marcati problemi di conservazione delle parti strutturali e degli apparati decorativi. Infatti, gli stucchi settecenteschi nella sacrestia e gli intonaci in facciata, soprattutto a causa di un’assenza di manutenzione, mostrano evidenti patologie di degrado, quali lacune, deposito superficiale e macchie. Mancano del tutto gli elementi in marmo del portale di ingresso e dell’annessa trabeazione.

Proprietà: Persona giuridica privata senza fini di lucro
Regime tutela: Tutela Ope Legis
Stato di conservazione: Mediocre
Ambito cronologico secolo: XVI