La chiesa di Sant’Anna, in origine intitolata a Santa Maria in Porta Cipriana, è una chiesa ortodossa di Ancona scomparsa nell’aprile 1944 a causa di un bombardamento aereo durante la seconda guerra mondiale.
La costruzione della chiesa risale agli inizi del sec. XIII, edificata sulle fondazioni delle antiche mura greche di Ancona, poco prima dell’ampliamento delle nuove mura della città nel 1221. Il corpo dell’edificio, forse derivante da un oratorio preesistente, era distinto in due settori: l’uno costituente una specie di tribuna con arcatelle laterali e arco trionfale, l’altro consistente in due ampie arcate appoggiate su pilastri in modo da delineare tre navate. Nel 1822, per interessamento del card. Riganti, la Chiesa di S. Anna che era stata ceduta ai Greci scismatici dai francesi, fu restituita alla Confraternita e ai Greci cattolici. Dopo l’Unità d’Italia alcune comunità di origine orientale come i greci e gli armeni scomparvero. Infatti verso il 1880 la parrocchia di S. Anna, officiata dal clero di rito greco, venne soppressa per mancanza di soggetti.
Dell’edificio, completamente distrutto durante la seconda guerra mondiale, rimangono pochi resti dei muri perimetrali.