La chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio è un esempio significativo dell’architettura tardo barocca del settecento. L’edificio è progettato dall’architetto e sculture ascolano Lazzaro Giosafatti ed era il luogo di culto delle monache agostiniane, che occupavano l’adiacente convento.
La facciata è divisa in due ordini; quello inferiore a blocchi di travertino ben squadrati e levigati e scandito da lesene doriche, mentre l’ordine superiore, rimasto allo stato grezzo, è frutto di un intervento successivo. Le due fiancate presentano un aspetto caratterizzato da un paramento murario piuttosto irregolare, con conci irregolari. Il prospetto destro insiste all’interno di un piccolo cortile su cui prospettano l’abside e la torre campanaria ad essa inglobata della chiesa romanica di Sant’Andrea.
All’interno abbiamo una navata unica, con capitelli con caratteristiche di ricche decorazioni dorate. Sull’altare maggiore si osserva un interessante connubio di sculture architettoniche in stile tardo barocco che è stato completato dopo la sua morte di Giosafatti dal suo allievo Agostino Cappelli che finì di abbellirlo con una gloria di Angeli e putti plastici.