L’origine della chiesa pare risalire alla metà dell’XI secolo, anche se viene menzionata nei documenti a partire dell’anno 1207. L’edificio ha subito alterne vicende, tra cui il rifacimento dell’altare e dell’abside alla metà del XV secolo. Le prime descrizioni complete risalgono al 1606 e la individuano come un piccolo fabbricato senza volta e pavimento aperto al culto, con due altari in rovina.
L’edificio presenta una struttura portante in muratura mista laterizi e pietra, intonacata unicamente in facciata, mentre le fronti laterali e l’abside a vista permettono di riconoscere la sequenza delle trasformazioni storiche: la parte basamentale infatti mostra tratti realizzati con ciottoli apparecchiati a spina di pesce risalenti al periodo romanico; al di sopra si collocano corsi in cui si riconoscono inserti laterizi e conci squadrati, che paiono risalire ad una fase successiva, così come posteriori alla fondazione sono i tre contrafforti in pietra squadrata, che hanno la funzione di contenere le spinte orizzontali generate dalla volta. L’interno dell’edificio, costituito da più locali, è intonacato e in corrispondenza dell’altare in muratura di San Maurizio sono ancora leggibili i resti di un affresco.