La Chiesa di S. Mustiòla, costituente ormai con la casa colonica un unico corpo di fabbrica, dipendeva dalla Pieve di Balsomigno ed era nominata tra quelle di pertinenza del Monastero di S. Angelo di Gaìfa, che Papa Eugenio III nel 1146 includeva sotto l’immediata protezione della Sede Apostolica.
Nella S. Visita del 29.09.1612 è descritta ad unica navata, due altari, due sepolture, una campana. Non esisteva la sagrestia e la casa canonica annessa era costituita da un unico ambiente: l’abitato era infatti formato in tutto da appena cento persone. Nel 1722 l’arciprete G.B. Leoni operò alcune trasformazioni e pur presentando i segni del degrado dovuto all’abbandono a seguito della soppressione della parrocchia, la chiesa conserva ancora sostanzialmente le caratteristiche tipologiche e costruttive proprie dell’architettura di culto minore tipica degli insediamenti rurali del territorio urbinate. Successivamente il complesso è stato acquistato dal comune di Peglio che ha provveduto a realizzare un insieme sistematico di opere per il suo recupero da destinare alla ricettività alberghiera.