La prima chiesa di San Savino, ubicata a circa duecento metri dalla chiesa attuale, sarebbe stata costruita dai Goti nel VII secolo e restaurata dai Longobardi. Gli scavi eseguiti nel 1974 portarono alla luce il tracciato di due chiese: la prima, risalente al IX secolo; la seconda, molto più grande, costruita verso il XIII secolo. Fu tra le abbazie benedettine più importanti della Vallesina, se non per estensione e ricchezza di possedimenti, certo per l’autorità di cui era investito l’abate Abbandonata dai religiosi nel 1400 probabilmente per sfuggire ai predoni e alle compagnie di ventura, andò in rovina sia per la sua statica difettosa e sia per le devastazioni subite che ne cancellarono ogni traccia. Non molto lontano sorgeva in quei tempi una edicola sacra ove era affrescato un piccolo crocifisso. Attorno a quell’edicola, Baldassino Baldassini, verso la fine del 1500, fece costruire la chiesa attuale. Il piccolo crocifisso, quasi interamente rifatto ad olio, venne collocato sull’altar maggiore, ed infatti questa chiesa fino al 1700 era detta del Crocifisso. Solo in seguito, presumendo che sorgesse sui resti delle precedenti, venne intitolata a San Savino. Nella chiesa, restaurata di recente, vi è una statua di a di San Giuseppe, trasferitavi nel 1905 dalla demolita chiesa di Santa Maria del Portone.