Il nome con cui è attualmente conosciuta deriva da quello antico di San Giovanni de platea, legato alla collocazione dell’edificio nell’antica piazza principale della città, testimonianza della vita comunitaria ed amministrativa locale.
L’edificio era già menzionato nelle Decime del 1308-1310 e del 1326. Un piccolo portale archiacuto in pietra, visibile lungo il prospetto laterale su via Delio, testimonierebbe la fase tardo-gotica. L’originario impianto ha subito diverse trasformazioni nei secoli, la più importante delle quali è sicuramente quella settecentesca, quando la chiesa divenne sede della Confraternita della Misericordia, con regola approvata nel 1765 da Ferdinando IV.
L’edificio è ad aula unica, con soffitto piano. Sull’aula s’innesta un presbiterio rettangolare, non sporgente, con volta a crociera, introdotto da un arco trionfale a tutto sesto. L’interno è di gusto barocco, con le superfici interne impreziosite da decorazioni in stucco ed un altare maggiore in marmi policromi del XVIII secolo. Sull’ingresso è collocata la cantoria. Sul lato destro è visibile un affresco seicentesco con la Vergine tra i SS. Giovanni e Caterina d’Alessandria. Nella chiesa si conservano, inoltre, importanti tele del Settecento, di cui una attribuita alla scuola del Solimene.
La facciata, settecentesca, è inquadrata da due alti campanili a pianta quadrata. Il portale si inserisce tra due lesene, con capitelli ionici e panneggio tra le due volute, concluse superiormente da una trabeazione e, più in alto, da un timpano ad arco a sesto ribassato, su cui poggiano sculture in gesso. Nella parte centrale, immediatamente sopra l’ingresso, vi è un medaglione di forma ellittica con la rappresentazione della Madonna della Misericordia tra angeli. I campanili, invece, presentano come ornamentazione plastica le statue di S. Giuseppe e S. Rocco, poste entro nicchie. In evidenza, in un tondo immediatamente sottostante alla nicchia di destra, è il busto del sacerdote Marco Romano, che beneficiò la città della sua eredità. Simmetricamente, sull’altro campanile vi è un orologio.

