La chiesa dedicata a Santa Barbara, patrona dei minatori, fu fatta costruire ad Iglesias dall’ingegner Francesco Sartori (1874-1941) che nel 1910, a nome della Società Monteponi, ottenne in concessione un terreno di 1000 mq dal Cavalier Carlo Fornaro, rappresentate della Società Cooperativa di Iglesias. Si impegnò a far realizzare una chiesa con annesso oratorio, destinata alla confraternita di Santa Barbara, costituita da membri del personale dipendente della miniera di Monteponi. I lavori di costruzione della chiesa furono avviati nello stesso anno e affidati all’impresa iglesiente di Giuseppe Chiardiola. L’oratorio ospitava al suo interno il simulacro della Patrona dei minatori che, in occasione della festa a lei dedicata, durante una solenne processione veniva accompagnato da Monteponi in città. Prima che la chiesa di Santa Barbara venisse eretta, infatti, la confraternita si riuniva nella piccola cappella dell’ospedale di Monteponi, edificata nel 1890 su progetto dell’ingegner Edoardo Sanna anch’essa intitolata alla patrona e oggi non più esistente a seguito di una frana che la distrusse. La chiesa attuale, costruita in città, si sviluppa su un’unica navata a pianta rettangolare e con tetto a capanna. Sul prospetto principale un portico a cinque archi, tre frontali più due laterali, conduce al portale d’ingresso. Gli archi a tutto sesto sono sorretti da colonne in stile dorico.  L’edificio nel suo complesso richiama le forme di un tempio greco, con il frontone in rilievo e il timpano centrale. Subito al di sotto dell’architrave al centro della facciata è presente una trifora con apertura centrale ad arco e due aperture laterali rettangolari, si notano inoltre le paraste verticali sui lati del prospetto principale.