La chiesa è localizzata ad alcuni chilometri di distanza dall’abitato. Il giorno di lunedì in Albis, la popolazione saliva al castello per festeggiare S. Maria Amiano, la Madonna rinvenuta nella solitaria e diruta chiesetta, localizzata a monte di Castello e che ne conserva il titolo.
La cappella probabilmente ha preso il nome di Santa Maria Amiano – e quindi poi per errori nella trascrizione è divenuta «a Miano» – perché legata al nome del suo fondatore. La leggenda ci tramanda che un fuggiasco, un tale Amiano, inseguito da una muta di cani avidi di preda, si nascondesse in un roveto e promettesse alla Madonna di erigerle in quel posto un tempietto, se non fosse stato scovato. Salvo, mantenne il voto ed in mezzo ai roveti della montagna, elevò la chiesetta che esiste ancora oggi. La sacra immagine della Madonna, per i festeggiamenti annuali veniva portata dalla solitaria chiesetta alla Parrocchia di Castello. A mezzodì del Lunedì in Albis, a sacre funzioni ultimate la Madonna era portata in solenne processione nel tempietto e qui veniva elevata l’annuale orazione. Oggi, la tradizione continua ma in termini ridotti.
La chiesa, oggi allo stato di rudere, era absidata e aveva una navata, una cappella, una sagrestia, un locale ad uso abitativo, un camerino ed un sopportico. La copertura in legno risulta completamente crollata e le strutture perimetrali in muratura presentano notevoli dissesti.