La chiesa di Santa Maria a Piazza, rara testimonianza architettonica della Napoli medievale, sorge lungo via Forcella, nel quartiere partenopeo di San Lorenzo. Essa, inglobata in una selva di puntelli dal 2009, si sviluppa con una pianta rettangolare risultante dalle modifiche apportate all’impianto originario quadrato, diviso in tre navate di tre campate ciascuna, per l’ampliamento della via del 1924.
Nota in antico anche come Santa Maria de Merulo comite, la chiesa di Santa Maria a Piazza, secondo eruditi del passato, ha forse origini costantiniane (Ceva Grimaldi 1857). Tuttavia, tracce di opere d’arte presenti all’interno, suggeriscono una datazione più tarda, comunque anteriore al terzo decennio del nono secolo. Essa detenne il titolo abbaziale e dai primi anni del Cinquecento fu sede di parrocchia. Annibale di Capua descrive la chiesa in seguito a una Santa Visita, riportandone la configurazione assunta dopo l’incorporazione di un portico antistante. L’edificio religioso si sviluppava con tre navate separate da quattro pilastri, due dei quali oggi sono esposti sulla strada. Nel 1904, infatti, la chiesa fu inclusa nel programma di Risanamento della Vicaria vecchia che, con l’obiettivo di ottenere una migliore mobilità lungo via Forcella, previde il sacrificio di tre campate della chiesa allineate lungo l’asse viario e dell’antico campanile rivestito in laterizio, assimilabile figurativamente all’omologa torre della Pietrasanta. Il progetto fu largamente dibattuto e criticato da intellettuali, archeologi e architetti che si batterono per evitarne la realizzazione, che, tuttavia, si attuò vent’anni dopo la proposta.
Oggi la chiesa di Santa Maria a Piazza giace in completo stato di abbandono e disuso, con significative problematiche strutturali. L’architettura in blocchi di tufo risulta esposta agli agenti atmosferici con la conseguenza di presentare fenomeni di alveolizzazione e erosione della pietra e di polverizzazione delle malte. L’attuale facciata, costituita da una parete in tufo con archi tompagnati e pilastri e portale in piperno, mostra la presenza di integrazioni e supporti in laterizio per rafforzare la muratura erosa al di sopra della zoccolatura e per evitare danni alla lunetta al di sopra del vano di ingresso. Gli interni, nei quali sono presenti numerosi puntelli di sostegno per le volte, sono in un pessimo stato di conservazione, con molteplici fessurazioni.