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DIREZIONE GENERALE ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO Ministero della Cultura

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Chiesa di Santa Maria de Intus

Chiesa di Santa Maria de Intus

Indirizzo: Vico Asilo Infantile

Comune: Teano

Provincia: Caserta

Regione: Campania
Architettura / Chiesa

La chiesa di Santa Maria de Intus sorge nell’area ovest del centro storico di Teano, all’interno delle mura sidicine, ed era parte di un più ampio complesso monastico.
Nella tradizione locale la chiesa è conosciuta con il nome di “chiesa dei cappelloni”, con riferimento ai padri sacramentisti che la portarono ad un nuovo periodo di splendore nel Settecento. L’edificio potrebbe quindi coincidere con la chiesa di S. Maria de Capellis, citata nella Rationes Decimarum.
Voluta originariamente da Landone nell’860, iniziata per mezzo di Agilberto, gastaldo di Teano, la chiesa è citata dall’Anonimo Cassinese nell’Historia al cap. XXIV, dove se ne descrive la fondazione.
Landone morì nel febbraio dell’861 prima che l’edificio fosse completato, ma lasciando beni sufficienti non solo per la realizzazione, ma anche per assicurare il mantenimento delle monache. Gli edifici furono completati nell’887 da Landolfo e sua moglie Eselberta; con un atto di Atenolfo principe di Capua, redatto il 17 settembre del 900, al convento furono confermati tutti i privilegi, le donazioni ed i possedimenti. Nel 939 il complesso venne assorbito dal monastero delle monache di Capua. L’unione dei due monasteri fu confermata nel 1016 da una bolla papale di Benedetto VIII e nel 1052 da Papa Leone IX.
Nel 1063, Riccardo il Normanno ordinò di incendiare la città ed il monastero andò distrutto. In seguito, la chiesa fu restaurata e riconsacrata il 1 gennaio del 1174, con Bolla di Papa Alessandro III. Nel corso del Duecento il monastero conobbe una nuova fase di crescita, grazie anche al trasferimento delle monache di S. Maria de Foris, che vi restarono fino al 1260. Successivamente, iniziò un lento e progressivo abbandono della struttura, che nel 1304 vide il trasferimento a Capua anche delle ultime monache rimaste.
Nel 1389 e nel 1621 il convento fu sottoposto ad importanti interventi strutturali e di restauro.
Ormai svuotato e considerato un dispendioso onere per le monache capuane, il bene fu alienato per acquistare nuove e più funzionali strutture in Capua.
L’edificio oggi è chiuso e completamente abbandonato. Sia all’interno che all’esterno esso conserva ancora qualche traccia della veste seicentesca. In particolare, è possibile osservare la facciata, in cui si apre un imponente portale d’accesso, sormontato da un timpano e da un ricco gruppo scultoreo, rappresentante due angeli che affiancano una decorazione centrale costituita da un reliquario da cui si dipartono raggi di luce, fra i quali si collocano altri volti di angeli..

Proprietà: Pubblica
Dettaglio proprietà: Comune
Regime tutela: Tutela Ope Legis
Stato di conservazione: Pessimo
Ambito cronologico secolo: IX - XIV sec. d. C.
Immagine relativa a Chiesa di Santa Maria de Intus
Immagine relativa a Chiesa di Santa Maria de Intus