Il borgo rurale di Arpi (poi Duanera-La Rocca) si trova 9 km a nord-ovest della città di Foggia, adiacente alla SS16, in prossimità del regio tratturo L’Aquila-Foggia.
Il borgo rientrava all’interno della pianificazione degli uffici dell’Opera Nazionale Combattenti portata avanti durante il ventennio fascista. Il progetto venne attuato solo nel 1952 a causa di una lunga querelle con il marchese Luigi Filiasi (1901-1955), proprietario dei terreni da espropriare per la sua costruzione. Il Consorzio di Bonifica della Capitanata si occupò della sua realizzazione modificando il nome in Borgo Duanera-La Rocca, toponimo che deriva da una piccola stazione della Dogana della Mena delle Pecore di Puglia.
Il piano originario della borgata rurale di Arpi, progettato nel 1941 dall’architetto Pasquale Carbonara (1910-1998), prevedeva l’insediamento nell’area di 500 abitanti e la costruzione di 132 abitazioni.
L’impianto urbano del borgo, che sarà realizzato dieci anni più tardi seguendo solo in parte il progetto originario, era definito dall’asse decumano su cui si affacciavano, contrapposte, la Casa del Fascio e la Chiesa.
La Chiesa, intitolata a Sant’Isidoro agricoltore, fu solennemente benedetta da monsignor Farina il 17 maggio 1953. Il borgo fu ufficialmente inaugurato l’anno seguente dal senatore Giuseppe Medici. L’edificio ecclesiastico venne realizzato sulla base di un adeguamento del progetto originario dall’architetto del Consorzio di Bonifica Alcide Ferrara. La facciata è a capanna con rosone e un portico con tre arcate a tutto sesto su colonne di pietra. L’edificio, ad unica navata coperto in origine da capriate lignee, presenta un campanile nella zona absidale. Il progetto originario dell’architetto Carbonara prevedeva la presenza di un battistero a pianta ottagonale in adiacenza, forse mai costruito o distrutto.
L’edificio è oggi abbandonato, il tetto è crollato e la vegetazione spontanea ha invaso la navata della chiesa.

