A undici chilometri da Irsina si trova monte Irsi, zona di straordinaria importanza per la presenza del sito archeologico. Abitato sin dall’età del ferro, fu scelto dai romani perché collocato sulle maggiori vie di comunicazione dell’epoca come testimoniano alcuni resti della villa romana rinvenuta negli scavi effettuati.
Di un insediamento medioevale, attraverso telerilevamenti satellitari, si leggono le fortificazioni, la cinta muraria e il castello. Sono inoltre visibili i resti dell’antico monastero risalente al XII secolo.
Della villa risalente al periodo imperiale, costruita su un preesistente sito, oggi si intravedono ancora i resti. L’insediamento di Monte d’Irsi, infatti, fondato nella prima parte dell’Età del Ferro, si trovava ai confini di un’area industriale bene organizzata e fra le più importanti del mondo romano, al centro della valle del Basentello, collegata sia alla costa adriatica che a quella ionica.
La zona era difesa da un muro a terrazzo, tipico dell’Età del Ferro, che circondava la cima della collina, come mostra una ricognizione archeologica del sito, e si estendeva su un’area di 32,5 ha circa.
L’attuale chiesa, frutto della ricostruzione cinquecentesca, è ad unica navata con abside terminale. Nel Settecento, poi, la navata venne ridotta e invertito l’ordine liturgico della chiesa.