La Chiesa Madre fu edificata fuori dalla cerchia delle mura alla fine del secolo XI da Riccardo Siniscalco, primo Conte di Gioia del Colle, ed intitolata a San Pietro. In essa le funzioni religiose venivano officiate in rito latino. Nel 1764 per cause ancora da stabilire, la Chiesa venne abbattuta per volere di un certo Donatantonio Monte. Di essa rimangono un altare in pietra, una piccola statua di Sant’Antonio abate, un Cristo deposto o Ecce Homo, un altorilievo in pietra murato sulla parete sinistra del terzo altare di destra, un gruppo scultoreo in pietra che rappresenta la Madonna con il Bambino nell’atto di incoronare Santa Caterina. Nel 1739 la Chiesa venne rifatta dalle fondamenta, a croce latina e in stile barocco così come oggi la vediamo.
La facciata esterna della chiesa è scandita in tre parti da lesene, in senso verticale. Nel senso orizzontale è divisa in due ordini ed è coronata da una balconata e da un fastigio a cornucopie. Sul prospetto della Chiesa sono visibili: un gruppo scultoreo in pietra a destra, raffigurante una Madonna in trono con il Bambino Gesù, una statua raffigurante San Filippo inserita nella nicchia di sinistra e due bassorilievi in pietra che rappresentano altrettanti leoni rampanti, posti ai lati degli stipiti del portone d’ingresso.
L’interno della Chiesa è ad una navata, con volte a botte affrescate, in stile tardo barocco. La navata presenta quattro archi laterali seguiti da un grande arco trionfale che sorregge la cupola che dà origine al transetto, cui segue il presbiterio di forma squadrata. Gli archi sono collegati tra di loro da colonne piatte scanalate che presentano capitelli ionico- corinzi dorati. Al di sopra degli archi una finestra con vetri policromi dà luce all’interno della Chiesa.