In Alta Val Nervia, scendendo da Castelvittorio verso Pigna, si scorge, tra la fitta vegetazione delle boscose colline, una struttura architettonica in pietra grigia e tegole rosse. È una chiesa abbandonata, conosciuta dai più come Santa Maria di Lago Pigo.
L’edificio, chiuso e purtroppo assai malandato, conserva tuttavia ancora un suo fascino misterioso. La chiesa è di origine romanica, citata per la prima volta nel XIII come Nostra Signora di Nogareto e potrebbe essere stata fondata dai monaci benedettini, poco dopo l’edificazione della primitiva chiesa di San Tommaso che sorge, invece, ai margini meridionali dell’abitato di Pigna. Intorno alla metà del Quattrocento venne ricostruita, contemporaneamente all’edificazione della magnifica parrocchiale pignasca di San Michele Arcangelo. Successivamente, in epoca barocca, fu sottoposta a nuovi rimaneggiamenti. È conosciuta anche come Santa Maria di Lago Pigo, per via della vicina ampia ansa del torrente Nervia, ma forse è ancor più nota come Madonna dell’Assunta.