L’antica chiesa di S. Giacomo fu costruita dai Capitanei intorno all’XI secolo, probabilmente sull’onda della diffusione dei pellegrinaggi dalle regioni settentrionali verso San Giacomo di Compostela. Sorta su un luogo di passaggio e di sosta obbligato per coloro che transitavano lungo la via ‘cavallera’ del Muretto, rappresenta una delle molteplici testimonianze della religiosità locale sviluppatasi nelle valli retiche durante il basso Medioevo. Lungo il corso del secolo XIV, la chiesa assunse la doppia intitolazione di chiesa dei SS. Giacomo e Filippo. In seguito alla diffusione della riforma protestante, che aveva visto anche nel borgo di Chiesa il formarsi di una comunità evangelica politicamente e socialmente molto influente, anche la chiesa dei SS. Giacomo e Filippo dovette essere spartita, per parecchi anni, con i protestanti. Con la Dieta di Ilanz del 1557, il governo delle Tre Leghe aveva infatti imposto alle comunità valtellinesi di cedere ai riformati un tempio per il loro culto; laddove esisteva una chiesa sola, i cattolici erano tenuti a dividerla con i riformati. A questa difficile situazione derivata dalla convivenza forzata tra cattolici e protestanti, si aggiunse nel 1579 la parziale distruzione della chiesa a causa di una frana che si era abbattuta sul paese. La chiesa fu parzialmente risistemata, ma per lunghi anni dovette versare in uno stato di deplorevole rovina, fino a che, nel 1644, il nuovo parroco fece demolire il vecchio edificio e diede inizio alla costruzione dell’attuale chiesa, consacrata nel 1668.