L’edificio è stato costruito nel Cinquecento, come si evince dalla facciata di stampo rinascimentale, caratterizzata da un semplice schema geometrico, che convoglia tutta la sua ricchezza ornamentale nell’asse centrale che individua il portone e il rosone. Il primo è inquadrato da sottili colonnine con minuti capitelli lavorati ed architrave a semicerchio, il secondo è articolato e decorato. Completa l’appartato decorativo del frontone mistilineo il cornicione merlettato su cui è posta una piccola croce.
Durante il seicento l’interno è stato abbellito con decorazioni barocche. A metà Ottocento (1855) il soffitto in legno, decorato al centro da un quadro della Madonna delle Grazie, è stato sostituito da uno in muratura.
L’ambiente custodisce il cinquecentesco dipinto con la Madonna del Rosario del pittore gallipolino Gian Domenico Catalano, realizzato prima del 1578 su commissione dei Duchi D’Amato, e due importanti dipinti del Cristo in Gloria (attribuito al pittore neretino del secolo XVII Donato Antonio D’Orlando) e della Madonna con Bambino e anime purganti, già presenti nella precedente cappella.
Il battistero in pietra scolpita risale al XVI secolo, precisamente al 1573.