La chiesa di San Mercurio è tra gli edifici religiosi che conserva caratteri tipologici e stilistici più antichi del patrimonio architettonico della città. Non si conosce la data di fondazione dell’edificio ma un documento risalente al 1410 ne attesta per primo la sua esistenza. L’aula è a navata unica con copertura lignea e campanile con due campane, una cappella laterale e la sacrestia coperte entrambe a volta. La cappella laterale a pianta quadrata è separata dal vano principale mediante una muratura che tampona un ampio arcone a tutto sesto in pietra da taglio. Questo ambiente versa in un cattivo stato di manutenzione e a seguito del disuso è divenuta una discarica di rifiuti introdotti attraverso un’antica porta aperta nella parete che dà sulla strada pubblica. Dell’impianto originario restano tutt’ora le murature perimetrali realizzate in pietra locale e malta di calce. All’esterno queste sono rifinite da un paramento di grossi blocchi calcarei squadrati e lisciati nel cui tessuto si disegnano, privi di qualsiasi ornamento, due portali in forme romaniche, due strette monofore, un rosone circolare tagliato in una lastra monolitica sul quale è inciso, in un piccolo tondo, un agnello crucifero, unico elemento di decoro scultoreo dell’intero complesso. A seguito del sisma del 1805 il complesso è stato fortemente danneggiato e da allora i riti sono stati celebrati nella vicina chiesa di Sant’Antonio. Tale evento ha lasciato l’edificio in uno stato di abbandono. Attualmente parte dell’edificio è in consegna alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Molise e parte è di proprietà privata.