Da un documento del 1729 redatto dal canonico Tommaso Rosa si ha notizia del fatto che la chiesa, oggi nota come S. Chiara, era in origine intitolata a S. Nicola di Bari, vescovo di Myra. L’edificio, ultimato nella seconda metà del XVII secolo, è contraddistinto da una facciata, in stile neoclassico con attardamenti barocchi, articolata in tre ordini sovrapposti. Nel registro inferiore, alloggiano il portale, con timpano spezzato, e tre nicchie, di cui, quella centrale, ospita la statua di s. Chiara. Il secondo, diviso dal registro inferiore da una trabeazione a metope e triglifi, è caratterizzato da una grande finestra timpanata, mentre il terzo ospita tre aperture e un loggiato a scacchiera che si svolge lungo i prospetti laterali.
All’interno la struttura segue uno schema a pianta centrale allungata e presenta, sui lati lunghi, due coppie di cappelle e altari barocchi decorati con stucchi. Si conserva inoltre l’originale pavimentazione in ceramica maiolica napoletana.
La navata della chiesa è sormontata da una torre campanaria a base quadrangolare articolata su due registri sovrapposti. La cella campanaria è caratterizzata da quattro grandi monofore e presenta una copertura a profilo mistilineo.