Le rovine della Chiesa di San Nicolò sono situate nel punto più alto della Bajardo medioevale e conosciute da tutti con il nome di “Chiesa Vecchia”. La prima datazione certa dell’edificio risale al 1245, ma si pensa che possa essere stato costruito su di un tempio precristiano dedicato a culti celtici.
Il luogo si presenta oggi con un aspetto austero ed accogliente al contempo, dove la pietra viva si addolcisce grazie al prato di margherite che in primavera fa da pavimento all’interno della chiesa. Da una parte l’altare su cui ancora troneggia un semplice crocefisso di legno, dall’altra la cappella di Sant’Antonio, rimasta miracolosamente illesa durante il sisma, unica testimonianza dell’originale carattere Barocco dell’edificio prima del crollo.
Ad Ovest un rudere di un porticato con colonne e strani capitelli di ambiguo sapore orientale, testimonianza del passaggio di antichi maestri lapicidi di Cenova, che di queste figure dai tratti particolari fecero il tratto distintivo della loro apprezzatissima arte. Tutto intorno si fanno strada i caruggi del borgo medioevale che, tra archi e passaggi segreti, disegnano una topografia da scoprire passo dopo passo.