La chiesa di S. Nicolò, sotto il titolo dei SS. Esuperanzio e Nicolò, fu edificata poco dopo il 1218, anno in cui il priore dell’abbazia di S. Esuperanzio acquistò il terreno necessario per l’edificazione. La facciata è stata rimaneggiata nella seconda metà del secolo XVI, per interessamento della famiglia Venanzi, nobili di Cingoli, a questa famiglia apparteneva lo stemma in pietra, purtroppo scalpellato, che ancora si scorge sulla facciata, tra il rosone ed il portale, attestante l’importanza delle opere di restauro e di abbellimento fatti eseguire. Fu sostituito l’originario portone con quello attuale, che prima era collocato sulla parete destra della chiesa di S. Esuperanzio. Nell’interno dell’edificio sacro, strutturalmente pressoché integro, è conservato un antico altare in pietra trasportatovi nel 1955 dalla chiesa abbandonata di S. Paterniano, situata a poca distanza dalla porta dello Spineto.