La chiesa di San Leone, menzionata più volte nelle fonti ecclesiastiche (visite ad limina, pastorali ecc..) era una delle cinque parrocchie presenti nel quartiere Grecìa di Simeri. Di probabile fondazione bizantina, fu in uso fino al 1783, quando, in seguito al terremoto, subì gravi danni, insieme a tutto il quartiere Grecìa, spopolatosi in questo periodo.

La struttura, in parte distrutta dalla realizzazione di un tracciato per il passaggio di mezzi agricoli, che di fatto ha tagliato parzialmente la stessa, si conserva almeno su tre lati. Nel settore meglio conservato si rintraccia un muro, con andamento n-s, con una lunghezza di circa 11 m, ed elevato conservato di 3 m. Oltre al muro di cui sopra, si conserva un angolare e parte di ulteriore muro, con andamento w-e, per una lunghezza di 3 x 1 m in elevato. A fronte di tali evidenze, purtroppo risultano compromessi i tratti murari originariamente presenti nei settori est e sud. In particolare nel settore sud si osserva un poderoso taglio, dovuto alla distruzione delle strutture murarie, con la presenza di terra e detriti ricadenti dal pianoro superiore. Tali danni sono stati effettuati, in base a testimonianze dei locali, nel 2010 in occasione della realizzazione di un tracciato per il passaggio di mezzi agricoli: in tale occasione sarebbero emerse grandi quantità di resti ossei umani, provenienti dalla cripta della struttura. L’originaria planimetria della chiesa potrebbe essere stata ad unica navata, monoabsidata, basata su modelli orientali, tuttavia, ulteriori ricerche, potrebbero chiarire l’eventuale presenza di resti di fondazione delle parti distrutte dai lavori sopra menzionati.