Il corpo di fabbrica, edificato nella seconda metà degli anni Trenta come sede del dopolavoro ed intitolato a Costanzo Ciano, risente nella sua impostazione architettonica delle influenze derivanti dalla cultura politica dell’epoca che si traduce nell’espressione architettonica del cosiddetto “razionalismo italiano”. Esso fu costruito in stile littorio con elementi di ispirazione modernista, con le caratteristiche forme arrotondate sul prospetto principale. Il manufatto infatti si caratterizza in pianta per gli aspetti di simmetria e regolarità che ben si sposano con tecniche costruttive e materiali locali enfatizzando massività e volume.

Il terreno faceva parte dell’ex giardino degli Alcantarini, nelle immediate adiacenze della Basilica e del Convento della Madonna del Pozzo. Ancor oggi l’edificio domina un grande vuoto urbano denominato Piazza della Libertà, in contrapposizione al richiamo fascista del Dopolavoro.

L’immobile ampliato quasi certamente in epoche successive (se si considerano i piccoli volumi a servizio del palcoscenico e le ultime due aule con annessi servizi, in corrispondenza del prospetto esposto a sud della porzione di immobile adibita a scuola materna), è ad un solo piano fuori terra oltre un piccolo piano ammezzato (destinato originariamente a cabina proiezione e deposito, in corrispondenza della porzione d’immobile adibita a sala cinematografica). Esso è costituito da due distinte unità immobiliari: la prima adibita, da progetto, a gioco del biliardo oggi è una scuola materna, la seconda attualmente in stato di abbandono, ma utilizzata sino alla seconda metà degli anni ottanta come sala cinematografica attrezzata con scena per lo svolgimento di spettacoli in genere e con un piccolo bar.