L’attuale Foresta Demaniale del Marganai è stata interessata, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, dall’intensificarsi dell’attività estrattiva. Nel 1859 la Miniera di Marganai – Reigraxius venne concessa a Giovanni e Francesco Ferro, per minerali di piombo, e con una superficie di 240 ettari, poi estesa a 264 per modificazioni e ampliamenti nel 1862. Successivamente aggiudicata al Sig. William Scott nel Maggio del 1867 e da lui ceduta alla “Marganai Forest and Mining Company Ltd”. Nel 1870 la concessione passò nel 1896 al Barone Giovanni Stocco, genero di Scott, nel 1898 venne ceduta alla Società Mineraria Titus II con direzione a Berlino ed estesa ai minerali di zinco. Infine, viene venduta alla Società di Monteponi nel 1913. Negli anni in cui la Miniera era coltivata dalla “Marganai Forest and Mining”, arrivò ad Iglesias Bartolomeo Benech (1842-1923). Maestro elementare, si trasferì a Iglesias e ricoprì dal 1870 circa l’incarico di direttore e uomo di fiducia della società, coprì poi la carica di Consigliere comunale.
Nel 1967 la O.D.E.R.S.I. (Opera Diocesana Assistenza Religiosa e Sociale di Iglesias) acquistò dalla Monteponi & Montevecchio per una cifra simbolica, per costruirvi un complesso da destinare a Colonia Montana in località Marganai. Ben presto venne ribattezzata “Colonia Benech”, probabilmente per via di testimonianze orali che identificavano i resti del fabbricato rurale là presente con l’abitazione del Sig. Benech. La Colonia venne poi messa a disposizione dei gruppi parrocchiali e scout per i campi estivi ed invernali, sotto la responsabilità di Don Onorino Cocco. L’edificio a due piani, con cucina al piano terra e ampi cameroni con cuccette al piano superiore, non era provvisto di acqua e corrente elettrica. Tra il 1968 e il 1971 vennero portati avanti i lavori di costruzione del nuovo edificio ad opera della Cooperativa Edile Bindua. La struttura, su tre livelli, caratterizzata da ampie aperture sulla facciata e spazi luminosi, si prestava ad ospitare gruppi numerosi con la realizzazione di una capiente cisterna. I lavori però non vennero mai ultimati. Nonostante il contesto di eccezionale bellezza naturalistica e paesaggistica in cui è immersa, la Colonia venne utilizzata solo per un breve periodo, sino alla fine degli anni ’70. Si trova oggi in mediocri condizioni di conservazione, la copertura appare intatta, gli infissi risultano assenti, divelti o danneggiati.

