L’area di San Nicolò è il luogo di una sedimentazione di secoli di storia, fondato su insediamenti paleocristiani (secondo la tradizione vi fu martirizzato San Longino) e cristiani con la chiesa di San Nicolò e il convento di Sant’Ambrogio ad Nemus, entrambi demoliti. Il sito vede la presenza di un cimitero ebraico voluto dal marchese Gianfrancesco Gonzaga nel 1442 e chiuso nel 1786 dagli austriaci, dove è stato sepolto Immanuel da Fano, rabbino, talmudista considerato il più eminente cabalista d’Italia. Nel 1943 una parte dell’area divenne un campo di concentramento chiamato “Stalag 337”; da qui furono prelevati i soldati italiani poi fucilati alla Valletta dell’Aldriga.Oggi l’area non è fruibile ed è obiettivo di riqualificazione e riuso tramite il progetto Mantova Hub.