Situato su un’altura panoramica nei pressi del centro abitato di Mottola, in provincia di Taranto, il Complesso Caragnano, conosciuto anche come Preventorio di Mottola, è un ex sanatorio degli anni ‘30.
L’edificio presenta uno stile architettonico razionalista, tipico dell’edilizia pubblica italiana della prima metà del Novecento. La pianta si sviluppa in maniera simmetrica su due livelli, con un corpo centrale sporgente che delimita l’ingresso principale, affiancato da due ali laterali leggermente arretrate.
L’impianto complessivo, imponente e austero, riflette chiaramente l’ideologia architettonica del periodo fascista, votata alla funzionalità e alla monumentalità senza eccessi ornamentali.
Le facciate esterne, realizzate in muratura intonacata, mostrano i segni evidenti del tempo e dell’abbandono. Ampie porzioni di intonaco risultano scrostate o cadute, lasciando visibili le superfici grezze sottostanti. I colori originari, oggi sbiaditi, suggeriscono l’uso di tonalità sobrie come il beige, il bianco e il rosso ocra, che conferivano all’edificio un aspetto istituzionale e ordinato.
Le aperture sono distribuite in modo regolare lungo tutto il perimetro. Le finestre, ora per lo più murate o prive di infissi, si sviluppano secondo un modulo ripetitivo e funzionale. Le uniche concessioni decorative risiedono nella leggera modanatura delle cornici e nella curvatura degli angoli del corpo centrale e delle estremità, che ammorbidiscono l’austerità del complesso.
L’interno, oggi privo di accessi sicuri e in stato di degrado, era verosimilmente suddiviso in ambienti destinati alla degenza, alla cura, alla refezione e ad attività collettive, come tipico delle strutture sanitarie del tempo. L’edificio è dotato di copertura piana, coerente con la funzione originaria e con i criteri dell’architettura razionalista.

