Il complesso della Centrale termoelettrica del Porto costituisce una delle ultime testimonianze del passato industriale ‘energetico’ che ha caratterizzato la storia della città di Genova. Essa si trova all’interno del porto, sotto la Lanterna, simbolo di Genova, alla radice dei moli San Giorgio e Idroscalo.
La centrale termoelettrica fu costruita nel 1929 ed è rimasta in funzione fino al 2016. Alla sua edificazione Genova era una città in grande espansione e in essa si aggregano diciannove comuni limitrofi. In questo quadro si rende necessario potenziare l’offerta di energia con la costruzione di una terza centrale.
Il complesso originario tuttora conservato, costituito da corpi di fabbrica di diverse altezze, affiancati, con struttura in pilastri e travi reticolari di ferro chiodato e tamponamenti in mattone, è stato progressivamente ampliato e adeguato, negli anni, alle nuove esigenze e alle normative vigenti.
Il carbone necessario al funzionamento della centrale veniva rifornito via mare mediante navi e chiatte da cui veniva trasportato alla sommità della copertura, dove era posizionato il Bunker; originariamente il parco carbone si trovava su molo Giano, successivamente viene spostato a molo ex Idroscalo. Successivamente viene ampliato con un nuovo corpo destinato a uffici e sevizi (1951), e l’impianto viene potenziato con l’installazione di nuovi gruppi. Nel 1968 viene costruito il nuovo carbonile e sono ulteriormente integrati gli impianti e adeguati alle nuove richieste di sostenibilità .
A seguito della dismissione, la sua conservazione era fortemente a rischio ma grazie alla sua posizione all’interno dell’area portuale, il complesso si presta ad essere area di grande interesse per le espansioni operative del porto e, in esso, è stata ipotizzata la localizzazione dei depositi chimici di società petrolifere.