Il complesso architettonico della chiesa di San Lorenzo fu edificato nel luogo dove già sorgeva un oratorio dedicato al santo. I primi lavori risalgono al 1410 con l’inizio della costruzione del convento, mentre nel 1474 fu iniziata l’edificazione della chiesa. Nel periodo napoleonico il convento fu confiscato finché nel 1817 i frati poterono ritornarne in possesso. Nel 1919 a seguito del terremoto che causò forti danni a tutto l’edificato del centro storico, incluso il convento e la chiesa, il complesso fu restaurato e poi ancora successivamente fu oggetto di altri interventi di minore entità.
Il complesso è formato dalla chiesa, edificata in forme rinascimentali, e da un lineare chiostro seicentesco. L’edificio presenta un impianto a tre navate, spartite da arcate a tutto sesto e sormontate da un soffitto a capriate lignee, con altari laterali d’impronta manierista e un bel soffitto a capriate lignee.
Vi si conservano due pale d’altare gemelle in terracotta invetriata, raffiguranti la Nascita del Salvatore e la Deposizione di Cristo, riferite a Luca della Robbia in età giovanile. Le scene principali sono racchiuse da splendide cornici, centinate e policrome, a ghirlanda di frutti. Entrambe portano all’estremità delle due predelle l’arme di Papa Leone X e quella del cardinale Bernardo Dovizi e per questo risultano databili tra il 1513 e il 1520.
Il chiostro si sviluppa su due piani e fu costruito tra il 1619 e il 1640. Le pitture originali, oggi per la maggior parte scomparse, furono fatte eseguire dalla famiglia Martellini: di esse rimane soltanto una raffigurazione di San Francesco nell’atto di donare il proprio mantello al Conte Alberto di Montauto. In un lato del chiostro si conserva la caratteristica cisterna che serviva alla raccolta dell’acqua piovana.