Secondo quanto si apprende dalla bolla di Anastasio IV del 1153, la costruzione dell’Abbazia di San Lorenzo in Fano risale ad un’epoca antecedente l’arrivo dei Longobardi, su un preesistente tempio pagano dedicato ad Apollo. Con la caduta del Sacro Romano Impero, poi, e la diffusa evangelizzazione portata avanti da San Benedetto da Norcia, nella Chiesa di San Lorenzo in Fano si insediarono i monaci benedettini.
L’antica costruzione medioevale, già riposizionata in prossimità dei villaggi circostanti, venne rasa al suolo dal sisma del 1703, per essere poi nuovamente eretta l’anno successivo con conseguente perdita dei caratteri architettonici originali.
La planimetria del complesso comprende la Chiesa, gli spazi conventuali e la torre campanaria.
L’accesso alla Chiesa avviene dal fronte maggiore e attraverso una apertura laterale posta sul fianco settentrionale, visibile dal sentiero che sale dalla valle.
La facciata principale, impreziosita dalla terminazione curvilinea del timpani, contiene il portale principale, riquadrato da una fascia ruvida di arenaria, e due finte finestrature al di sotto della cornice marcapiano, che segna il passaggio tra l’ordine inferiore e la struttura superiore.
Lo spazio interno è ad aula unica coperta da un controsoffitto piano in legno e stucco, e impreziosita da due altari per lato, pulpiti e cantoria in controfacciata.
L’area presbiteriale, voltata a crociera e segnata dall’arco trionfale che la separa dall’aula, immette in uno spazio laterale organizzato come serie di ambienti passanti che conducono verso l’accesso alla torre campanaria. Quest’ultima, punto di snodo tra spazi coperti (chiesa e convento) e spazi aperti (cimitero), ha una base quadrata e una struttura distribuita in due ordini segnati da marcapiano: cieco il sottostante, aperto sui quattro lati con fornici a sesto acuto, il superiore.