Il complesso fortificato dello sbarramento di Altare sorge sul finire del XIX secolo sul valico di Cadibona, a seguito dell’attuazione del Piano Generale per la Difesa dello Stato, elaborato tra il 1880 ed il 1883 finalizzato a garantire la sicurezza del nascente Regno d’Italia.
Lo sbarramento comprende il complesso del Forte di Altare (composto dai Forti Cascinotto, Tecci e Tagliata), il Forte Monte Burot e la piccola Batteria d’appoggio del Monte Baraccone. Si compone, quindi, di due opere basse di tagliata, due opere superiori in casamatta ed una batteria di appoggio interna reciprocamente connesse da un sistema di camminamento che cinge l’intero complesso, confinandone l’area. Gli areali di pertinenza si estendono per una superficie di oltre quarantacinquemila metri quadrati mentre il sedime dei due corpi di fabbrica destinati agli alloggiamenti di presidio con relativi armamenti ha una consistenza stimabile intorno ai tremilacinquecento metri quadrati.
Il complesso del Forte di Altare è oggi non accessibile; lo stato di fatiscenza insiste, in particolar modo, sulle coperture di Forte Tecci, in minor misura su Forte Cascinotto, sugli sporti aggettanti sui cortili.
Il Forte Monte Burot occupa in parte la cima del monte omonimo ed è situata di fianco ad alcuni vistosi ripetitori. Sulla destra di questi si segue una rampa in trincea, la quale, superando un cancello divelto, adduce all’ingresso dell’opera. A pianta poligonale, è completamente circondata da un fossato protetto con due doppie caponiere, raggiungibili dall’interno dell’opera tramite gallerie. oggi in buona parte invaso dalla vegetazione.
Prima dell’ultimo bivio per il forte Monte Burot, l’antica strada militare prosegue per circa due chilometri, fino a raggiungere la Batteria di Monte Baraccone. La fortificazione è situata sul piano che dà il nome al monte, difficilmente identificabile a causa del folto bosco che la circonda.
A fronte di questa situazione di degrado, e soprattutto in virtù delle caratteristiche costruttive dei manufatti, si può rilevare come le strutture resistenti abbiano mantenuto una loro integrità che, sotto il profilo statico, esclude sensibili situazioni di dissesto ed instabilità.