Il palazzo è ubicato nel centro storico ai margini dell’antico insediamento romano, sulle cui preesistenze venne probabilmente edificato già dai Padri Predicatori Domenicani nel 1200, con annesso ospedale. Il complesso venne ampliato nel Quattrocento dallo stesso Ordine. Con la soppressione degli ordini religiosi durante il Regime napoleonico, il convento che era arrivato ad ospitare meno di quindici religiosi venne soppresso. Il convento dei domenicani di Via Anelli viene venduto alla famiglia Rulli che lo trasformò in residenza baronale. La chiesa del convento dedicata a San Domenico rimase abbandonata e venne poi donata dalla Curia a Giuseppe Antonio Rulli, che ne iniziò la ricostruzione e la dedica a Santa Filomena, inoltre trasforma il convento in un palazzo principesco con ampi saloni affrescati e un grande giardino con numerose sculture e busti di personaggi della cultura classica. La proprietà passa al Seminario Arcivescovile di Chieti nel 1941, anno in cui il palazzo stesso viene donato unitamente alla Chiesa di Santa Filomena all’Arcivescovo pro tempore della Diocesi di Chieti e Vasto al fine della riapertura dell’Istituto. ll palazzo è composto da due corpi di fabbrica distinti e divisi tra di loro da un ampio giardino, che nel corso della storia, ha subito consistenti modifiche, che ne hanno trasformato radicalmente l’impianto originario. Il complesso è costituito da un primo blocco formato da una imponente costruzione che predomina la via Roma e che si compone di una serie di unità immobiliari del tutto fatiscenti, adibite oggi in larghissima parte al piano terra a locali ad uso magazzino in pessime condizioni di stabilità e di manutenzione e conservazione. Altri locali, posti al piano superiore, in parte utilizzate a scopo abitativo, anche queste al limite della vivibilità. Il secondo blocco situato nella parte opposta lungo la via Anelli ex via Ospedale, distinto e separato dal primo da un ampio giardino e da altre proprietà, è costituito da una serie di unità poste al piano terra ed altre al piano superiore o piano primo, collegate da ampie gradinate interne, facente capo all’atrio esistente, ove sono collocate le mense della Caritas. Nel predetto blocco era ubicato il Tribunale di Vasto, oggi in pessimo stato di conservazione e la Chiesa di Santa Filomena, in discreto stato di manutenzione, unitamente ad altri locali ad uso ufficio utilizzati come magazzino.

