Il monastero fu fondato e fatto costruire tra il 1321 e il 1327 da Aquilina di Monteserico, signora di Genzano, sui ruderi di un maniero alla fine del secolo XII, con privilegio di nobiltà. E’ stato abitato dalle clarisse di S. Chiara fino al 1905 e poi adibito ad usi civili fino alla metà del ‘900, prima di essere abbandonato e chiuso al pubblico. Attualmente sono visitabili solo il chiostro e l’orto-giardino da cui si può osservare il suggestivo paesaggio del sottostante vallone dei Greci e l’antico fonte di Capo d’Acqua. La Chiesa dell’Annunziata, che preesisteva alla fondazione del Convento forse quale oratorio del castello, ha un portale del rinascimento ed un festoso pergamo di legno dorato a sfondi rossi, con lo stemma dei Sancia: un leone incoronato rampante presso un castello merlato e finestrato che ha, tra gli artigli delle zampe, tre spighe d’oro, in campo azzurro con tre stelle con fascia orlata ed inclinata, che vuole indicare la forza, la fertilità del feudo, la fede ghibellina e l’eccezionale nobiltà della casa del principe. Sui due altari barocchi collocati ai lati dell’altare maggiore, in ricche cornici dorate, splendono due grandi quadri rappresentanti la S. Famiglia e l’Annunciazione di ignoti autori ma assai apprezzati. Sugli altri due altari, in nicchie vetrate, vi sono le statue di S. Chiara e di S. Francesco d’Assisi, di scarso valore artistico.
L’annesso chiostro fu tra i più rinomati del Reame di Napoli, ebbe vita rigogliosa e lunga ed educò alla vita civile le più illustre dame del tempo.