La prima menzione del convento, dedicato a Santa Maria degli Angeli, risale alla visita di padre clemente da Catanzaro che, nel 1650, compie una visita al suddetto, descrivendolo come fondato nel 1594 per volontà del principe di Squillace don Pietro Borgia, con l’accordo del vescovo e della comunità di Simeri. In questa relazione ci viene testimoniata la presenza di nove religiosi, tra padri e laici professi, ed anche una descrizione del convento stesso; sappiamo che aveva 13 celle, una chiesa, nella quale si celebrava regolarmente messa, ed un orto messo a disposizione dei padri dalla comunità, delimitato da un muro di cinta. Un primo momento di crisi profonda del convento avvenne in occasione del grande terremoto del 1783 che provocò ingenti danni all’edificio, con il conseguente abbandono da parte dei padri cappuccini. La conquista napoleonica, con l’esproprio dei beni della chiesa, non fece che aggravare la situazione decretando la soppressione del convento. in seguito alla restaurazione borbonica, nel 1827, abbiamo notizia, attraverso una fitta corrispondenza custodita presso l’archivio di Napoli, di un ripristino dell’istituto. effettivamente fu ristrutturato l’edificio, ripristinato l’orto e abbiamo notizia che il convento avesse dei locali adibiti ad ospedale. Quest’ultimo elemento risulta molto interessante alla luce della presenza dell’orto e di una spezieria, con la probabile coltura di erbe officinali e da medicamento da parte dei padri cappuccini, esperti in queste pratiche. L’ultima attestazione del convento di Simeri risale al 1874, quando ormai vivevano qui solo il rettore padre Giovan Battista da Monterosso e due padri che lasciano il luogo l’anno stesso. Nel 1874 viene emanato formale atto di soppressione del convento dei cappuccini di Simeri. Il convento presenta un chiostro con al centro un pozzo monumentale di pregio, con annessa cisterna ipogea, resti dell’altare pertinente alla chiesa e una struttura esterna con due cisterne e fontana.

