Convento dei Cappuccini presso la chiesa di San Francesco al Calvario

Il complesso conventuale, costruito nel primo quarto del XVII secolo, su invito della cittadinanza, da parte del vescovo Giulio Masi Fiorentino, per dare una nuova sede all’ordine, sorgeva fuori dalle mura cittadine secondo una lunga tradizione degli insediamenti francescani. Al 14 ottobre 1612 risale la posa della prima pietra e la costruzione fu terminata in pochi anni. Il convento si articola intorno ad un chiostro quadrato aperto su tre lati con un sistema di percorsi interni caratterizzato da due grandi archi a tutto sesto per lato e chiuso sul quarto, poichè confinante con la parete settentrionale della chiesa. Sul lato orientale del chiostro si apre un piccolo atrio rettangolare, in posizione opposta all’accesso dai locali della chiesa, che permette l’accesso all’esterno. Al piano terra si dispongono, attorno al chiostro, dei vani voltati sui lati est ed ovest, mentre sulla parete del porticato nord si aprono due grandi finestre che illuminano il salone voltato a botte che fungeva da refettorio. I prospetti del chiostro sono austeri e segnati dalle finestre delle celle, alcune delle quali tamponate, e da lastre in marmo iscritte con le dediche votive e ringraziamenti dei benefattori del convento. Al primo piano, a cui si accede tramite una scala a doppia rampa, si dispongono le diverse cellette voltate a padiglione, disposte su entrambi i lati di un corridoio coperto con volta a botte a tutto sesto. La successione di questi vani seriali è interrotta in alcuni punti in cui si collocano vani di maggiori dimensioni con copertura a falde e controsoffitto piano. Per esigenze di tipo funzionale il convento fu ampliato in profondità nel XIX secolo con l’aggiunta di due corpi di fabbrica longitudinali su due piani e un vano quadrangolare sviluppato su tre piani e adibito a deposito.