Il convento dedicato a Sant’Antonio da Padova sorge a circa due chilometri dal paese di San Buono. Fu fatto costruire nel 1575 dal primo principe di San Buono Giovannantonio II per i frati francescani dell’osservanza, mentre il figlio Marino IV ne ultimò i lavori, con l’annessa Chiesa.
Dopo essere appartenuto nel seicento alla provincia monastica di Sant’Angelo di Puglia, nel ‘700 passò alla provincia osservante di San Ferdinando nel Molise, su spinta della quale divenne anche casa di formazione per allievi alla vita religiosa e sacerdotale.
Nella seconda metà del XIX secolo il convento venne abbandonato fino quando, nel 1937, l’edificio fu riacquistato e restaurato dall’Ordine dei frati minori.
La chiesa, dapprima romanico- rinascimentale, fu trasformata in stile barocco durante gli interventi del 1732-1737. La facciata è leggermente convessa, organizzata su tre livelli e delimitata da coppie di lesene sovrapposte. Il primo livello ospita il portale, il secondo, un ampio finestrone, il terzo presenta una nicchia con la statua del santo.
Lo spazio interno è ad un’unica navata con quattro campate coperte da lunette a botte. Sulla destra della navata si trovano tre cappelle: quella centrale, cuore della chiesa, accoglie la statua di Sant’Antonio da Padova, costruita da Paolo Di Zinno di Campobasso.
L’altare maggiore, ancora in stile originale, ha al centro un bel tabernacolo ornato di preziosi candelabri. Dietro l’altare vi è il coro e a destra l’ampia sacrestia.
Il Convento è stato oggetto di due recenti restauri: il primo nel 1950, a cura del Genio Civile, a seguito dei danni riportati durante la seconda grande guerra; il secondo nel 1987, dalla comunità montana Medio Vastese, con il quale è stato realizzato un ostello della gioventù con sale conferenze e un deposito archeologico della Soprintendenza.