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DIREZIONE GENERALE ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO Ministero della Cultura
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CONVENTO DI S. BIAGIO

CONVENTO DI S. BIAGIO

Indirizzo: Piazza San Biagio, 1
Comune: Vicenza
Provincia: Vicenza
Regione: Veneto
Architettura / Convento

La costruzione della chiesa e del convento di San Biagio Nuovo risale agli inizi del XVI secolo. La costruzione sostituisce il complesso originario e ne riutilizza i materiali; infatti di esso permangono diverse testimonianze e tracce (colonne , capitelli, pilastri) nei muri stessi del convento e della chiesa. Quest’ultima, ad unica navata, era provvista di dieci cappelle; in seguito venne ampliata, affrescata e decorata con le Pale d’altare di pittori famosi quali Il Guercino, Benedetto Montagna, Palma il Giovane, Alessandro Maganza, etc. A completare il panorama delle opere d’arte che adornavano la fabbrica di San Biagio vi erano le lunette della sacrestia affrescate con immagini di Sante e Santi Francescani del Miozzi. Dagli scritti di G. Gualdo sembra che nel campanile di San Biagio vi fosse uno dei quattro orologi pubblici presenti a Vicenza e si sono trovate tracce di una meridiana solare nell’ala ovest del chiostro grande del convento. Appare chiaro che nel secolo XVII il nuovo San Biagio, con annesso convento, avesse acquisito il prestigio e importanza.

Il convento rimase in attività fino alle soglie del XIX secolo. Sin dal XVII secolo, è stato più volte saccheggiato e danneggiato tanto che per salvaguardare le più rilevanti opere presenti nella chiesa, nel 1802, si dette inizio allo spoglio di quanto rimaneva del convento. Dal 1872 sino al 1892, furono eseguiti i lavori per la realizzazione di nuovi edifici funzionali che lo resero carcere mandamentale di Vicenza sino al 1986. Poi, nel 1928 l’amministrazione fascista concesse il fabbricato al R.A.C.I, – Reale Automobile Club d’Italia – affinché vi costruisse la propria sede ed impiegasse la chiesa come autorimessa pubblica. Ora, se la ex-Chiesa è in utilizzo come autorimessa, i chiostri sono murati e versano in un completo stato di abbandono, privo di qualsiasi intervento di manutenzione.

Nei primi anni del 2000 sono stati rinvenuti nei chiostri alcuni cicli affrescati che rappresentano scene della vita di San Francesco, stemmi araldici e scene del nuovo testamento. Nel medesimo cantiere furono rinvenute nuove strutture, alcune interrate e riempite con materiale di riporto, altre murate e occultate alla vista da paramenti eseguiti durante le varie occupazioni.

Il complesso architettonico si compone di parti di proprietà demaniale e parti di proprietà comunale. Il comune possiede gli ambienti che si affacciano sui fianchi Nord ed Ovest del chiostro Est. La parte rimanente afferisce alla proprietà demaniale.

L’ambiente della chiesa ha subito numerosi e pesanti rimaneggiamenti nel corso degli anni. Oggi è suddivisa in due livelli da un solaio cementizio realizzato in epoca fascista con lo scopo di aumentare lo sfruttamento degli spazi, sfruttando la grande altezza utile interna.

Il fianco Est permette la lettura dell’originaria morfologia dell’edificio. Tuttavia si rileva la presenza di contrafforti di rinforzo ed il tamponamento delle finestre preesistenti. Il campanile è privo di guglia e di ogni paramento di rivestimento.

I corpi dei chiostri si sviluppano su due piani fuori terra. Al piano terra gli archi a tutto sesto sono sostenuti da esili colonne lapidee con capitelli di diverse fogge, probabilmente provenienti dalla demolizione del convento originario. Gli archi, per lo più tamponati in periodo napoleonico, sono posti su un doppio ordine. I locali che si affacciano su tre dei quattro lati del chiostro Ovest sono attualmente concessi in uso ad AIM, e in gran parte abbandonati.

Le strutture già facenti parte di chiesa e convento di San Biagio presentano interesse culturale in quanto sono un significativo esempio di architettura religiosa di antica origine, che ha subito nei secoli interventi di modifica delle strutture murarie pur conservando la leggibilità delle caratteristiche originarie. Il fabbricato conserva al suo interno resti di edifici più antichi e tracce di affreschi, alcuni dei quali ancora sotto scialbo.

Proprietà: Pubblica
Specifica: NO.
Dettaglio proprietà: Stato
Regime tutela: Provvedimento Espresso
Dettaglio provvedimento: 17/04/1997 24/03/2014 30/10/2017
Stato di conservazione: Pessimo
Ambito cronologico secolo: XVI secolo