Dalla lettura delle fonti storiche non emergono notizie sulla sua consistenza originaria. Quello che resta oggi è ben poca cosa rispetto a ciò che doveva essere nel periodo della sua massima vitalità. I pochi ambienti superstiti, frutto di più rimaneggiamenti, oggi sono in degrado e in abbandono, deposito di rifiuti. Sviluppato planimetricamente secondo un andamento a “L” si compone di piccola chiesa con il convento-masseria annesso, i cui ambienti sono completamente andati in rovina. Tramite l’arco di ingresso, che si trova sul prospetto sud-est, ci si immette in un cortile caratterizzato dalla presenza di vegetazione spontanea. Sul medesimo prospetto si sviluppa la struttura della piccola chiesa; sul lato nord-est si estende un braccio della “L”; su quello nord-ovest si trova il secondo braccio. La chiesa è composta da una piccola stanza di forma rettangolare, nella quale sono ancora visibili i resti dell’altare. Per quanto riguarda gli ambienti del convento-masseria, la struttura attualmente non presenta una corte perché aperta su due lati; in passato la struttura probabilmente aveva carattere introverso perchè caratterizzato dall’assenza di aperture sul lato esterno. E’ possibile ipotizzare cinque fasi costruttive, che hanno portato alla configurazione attuale del rudere. La prima fase corrisponderebbe al momento in cui frati scelsero la piccola chiesa rurale per impiantarvi il convento. Probabilmente la chiesetta serviva la comunità rurale che si era insediata nella valle a ridosso della città di Gravina. A confermare questa ipotesi è il mancato ammorsamento del muro della chiesa al muro dell’ambiente voltato. Nella seconda fase alla chiesetta si aggiungono i primi volumi disposti a “L” sui lati nord-est e nord-ovest, mentre gli altri due vengono chiusi da un semplice recinto. Non ci sono tracce del porticato e non sono rintracciabili resti o segni di un ipotetico pozzo centrale. Nella terza fase il convento viene completato con i volumi che si addossano al recinto sui lati a sud-est e sud-ovest. La quarta fase coinciderebbe col cambio di funzione del complesso. Il convento diventa struttura produttiva e sorgono nuovi volumi che occupano la grande corte interna pur mantenendo la forma rettangolare dell’antico impianto. La quinta ed ultima fase coinciderebbe con l’abbandono graduale del complesso che apre la strada ad una sequenza di crolli.