Il convento dei Domenicani è l’ultimo in ordine di tempo ad essere fondato nella terra di Putignano. Esso conclude, dopo la nascita dei conventi francescani e carmelitanti, la fase di conventualizzazione che ha caratterizzato il paese a partire dalla seconda metà del XVI secolo fino al 1644, anno in cui cominciarono i lavori di costruzione della chiesa dedicata al santo predicatore. Recentemente è venuta alla luce una epigrafe che daterebbe una porzione del complesso conventuale, ossia la cappella di necessità, al 1667. La chiesa presenta un’elegante facciata a vela del 1747 in pietra calcarea lavorata a bugnato, che si articola in due registri scanditi da una cornice marcapiano. L’impianto della chiesa è a croce latina, ai lati dell’unica navata si aprono sei cappelle. Dal presbiterio si ha accesso alla sacrestia e alla torre campanaria attraverso una serie di celle intermedie. Il complesso conventuale si allinea perfettamente alla strada che da porta Barsento portava alla “Frascina e alla Terra di Martina”. Il convento si presenta come un corpo a base quadrata organizzato attorno ad un chiostro centrale, scandito un tempo da cinque arcate per lato. Ad esso è attiguo un corpo rettangolare su più livelli. Il prospetto sud-ovest presenta una muratura con paramento esterno in pietra calcarea lavorata a bugnato. Il prospetto sud-ovest ha subito modifiche nel tempo, come evidenziato dalla bucature che sono state realizzate con strappo nella muratura e dalla mancata conclusione delle lesene. Di nota sono le metafore scultoree presenti sul portale d’ingresso al complesso conventuale, sovrastato da un cane con una fiaccola in bocca, simbolo per antonomasia dei Domenicani. Anche il prospetto nord-est presenta interventi costruttivi risalenti alle diverse fasi costruttive del complesso.