L’immobile è presente nel catasto napoleonico databile 1806-1814, con una conformazione attinente all’immobile giunto a noi.
Il fronte principale dell’edificio si affaccia su Piazza Giuseppe Goltara, imponendosi all’osservatore con tutta la sua mole. La porzione centrale, disposta su tre livelli, doveva costituire la parte padronale. La facciata simmetrica è inquadrata da due camini con sagoma alla veneta, mentre la fascia basamentale è “a scarpa”. I davanzali sono impreziositi da una cornice modanata in pietra naturale (di Custoza o di Nanto) come pure gli affacci, leggermente aggettanti, che sovrastano l’ingresso principale. Due eleganti mensole ne sorreggono le sporgenze. In corrispondenza del primo solaio è ancora leggibile la fascia marcapiano realizzata con intonaco, così come al secondo piano. I balconi in ferro battuto sono di forma semplice, è ancora presente un portoncino d’ingresso in legno massello in due ante con sopraluce.
L’intonaco, un tempo tinteggiato nella tonalità del rosso veneziano, è oggi fortemente alterato.
La cornice è modanata e si allinea alle torrette dei camini non più esistenti.
Sul fronte nord il corpo padronale presenta numerose aperture su schema simmetrico, ridotte in larghezza. I focolari dei camini sono rialzati sino al piano primo per essere utilizzabili al piano stesso. Le canne fumarie con mattoni disposti in foglio, terminano in prossimità della cornice con due comignoli in cotto. I solai intermedi sono in legno come pure il tetto di copertura. Tutti e tre i corpi hanno copertura a padiglione.
Il cupolino posto sulla copertura, funge da lucernario del corpo padronale, si eleva dalla copertura per circa un metro e mezzo- due metri. Presenta un tamburo di forma ottagonale con cupola semisferica. I lati dello stesso ospitano piccoli archetti a sesto acuto con pareti in parte forate da piccole finestrelle di forma pressoché quadrata.
Il cupolino è ingentilito da una fascia alla base degli archetti ed una piccola cornice che conclude le pareti.