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DIREZIONE GENERALE ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO Ministero della Cultura
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EDIFICI ANNESSI ALLA REGGIA DI RIVALTA

EDIFICI ANNESSI ALLA REGGIA DI RIVALTA

Indirizzo: via dei Combattenti
Comune: Reggio nell'Emilia
Provincia: Reggio Emilia
Regione: Emilia-Romagna
Centri-nuclei storici / Centro rurale fortificato

Il complesso monumentale del palazzo ducale di Rivalta si sviluppa a partire dal 1723-24, quando su impulso del principe ereditario Francesco d’Este iniziarono le opere di trasformazione della villa preesistente, già oggetto di importanti lavori al tempo della sua acquisizione da parte di Borso d’Este. I lavori vennero inizialmente affidati all’architetto reggiano Giovanni Maria Ferraroni (1662-1755), con il quale probabilmente collaborò il francese Baillon.

L’edificio originario, verosimilmente corrispondente all’imponente corpo centrale visibile nei dipinti e nelle stampe che raffigurano il complesso, venne esteso longitudinalmente sui due lati da corpi in parte porticati e collegato a due lunghe ali sviluppate in senso ortogonale ad esso, a racchiudere, sul modello della reggia di Versailles, la corte d’onore. La villa venne ultimata, almeno nelle sue parti principali, intorno a1 1733 e, dopo una interruzione dei lavori durata fino al 1749, nuove opere furono eseguite sotto la direzione di Francesco (op. 173O-1763), Giovan Battista (1698-176O) e Ludovico Bolognini (1739-1816).

L’interno del palazzo ducale, a partire dal 1727, venne decorato con stucchi e pitture murali, per mano di uno stuolo di artisti tra i quali Antonio Consetti, Bartolomeo Maria Mercati ed i quadraturisti Giacinto e Claudio Venturi. Veramente grandioso era l’ampio parco, arricchito da oltre 35O statue rappresentanti personaggi e divinità mitologiche, con grotte, fontane, vasche e pittoreschi giochi d’acqua alimentati dal vicino torrente Crostolo.

Il declino della Villa Ducale iniziò nel 1796 con la caduta del governo estense a seguito dell’occupazione del ducato da parte delle truppe francesi. L’edificio, incamerato dal demanio repubblicano, venne depredato del suo patrimonio artistico e parzialmente demolito. Nel 1805 il palazzo venne venduto dal governo repubblicano a Bernardino Lolli (o secondo altre fonti a Paolo Lelli di Bologna), che proseguì nell’opera di smantellamento della residenza, fino all’abbattimento del corpo principale e alla vendita del materiale di risulta.  Nel 1807, divenne proprietà di Luigi Corbelli che ridusse il parco a coltura e continuò le demolizioni dell’edificio in rovina.

Oggi, dell’originario complesso territoriale rimangono l’ala sud, alcune porzioni dell’ala nord – tra i quali la settecentesca chiesetta e parte delle scuderie addossate ortogonalmente al fianco nord – e vari elementi del parco. Di particolare interesse è proprio la chiesetta, inserita in adiacenza a quello che rimane della torre orientale dell’ala nord: preceduta da un alto portico sormontato da un’elegante loggetta, essa conserva all’interno alcune pregevoli statue ed un caratteristico fondale dipinto a prospettiva architettonica. In seguito alla costruzione di alcuni tramezzi e all’uso improprio di legnaia al quale è stata adibita, l’antica cappella si trova oggi in un desolante stato di abbandono. In condizioni altrettanto critiche si presentano la torre occidentale della stessa ala e le scuderie ad essa adiacenti, ma anche i restanti corpi di fabbrica – originari o aggiunti al momento della conversione del parco in appezzamenti coltivati a formare una corte rustica – presenti nell’area.

Proprietà: Privata
Regime tutela: Provvedimento Espresso
Dettaglio provvedimento: DM 21/07/1987 ai sensi della L. 1089/1939, valido per gli effetti dell’art. 128 c. 2 del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i.
Stato di conservazione: Pessimo