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Eremo detto il Mulino

Eremo detto il Mulino

Indirizzo: località Pulsano
Comune: Monte Sant'Angelo
Provincia: Foggia
Regione: Puglia
Architettura / Eremo

All’interno di un contesto trogloditico situato in località Pulsano, a pochi chilometri a sud-ovest di Monte Sant’Angelo, caratterizzato da un complesso sistema di ipogei rupestri e semirupestri, si trova l’Eremo noto come “Mulino”. Questi eremi sono connessi al complesso abbaziale di Santa Maria di Pulsano, fondato nel XII secolo dalla prima comunità eremitica dell’Ordine Monastico degli Eremiti Pulsanesi, promossa da Giovanni Scalcione da Matera. Sebbene manchino prove materiali certe, non si può escludere una frequentazione precedente; lo stesso complesso eremitico richiama contesti bizantini e orientali.

Il Mulino è situato nel settore sud-orientale della valle Campanile, su uno sperone roccioso a 400 metri di altezza. Si tratta di un complesso articolato composto da undici ambienti, di cui sette scavati nella roccia e quattro costruiti in muratura, con ampi spazi aperti terrazzati, delimitati da muri di cinta, rampe di scale di accesso e un complesso sistema idrico per la raccolta e conservazione delle acque meteoriche. Il complesso si divide in due aree, meridionale e settentrionale, entrambe definite e protette da muri di cinta in muratura. Alla porzione meridionale si accede tramite un vestibolo; l’interno è composto da cinque vani disposti in successione lungo il costone roccioso e destinati a diverse funzioni: produttiva, di riserva idrica e religiosa (uno degli ambienti è ipotizzato come cappella). Lo stesso schema di occupazione si ripete nella porzione settentrionale, con un successivo gruppo di ambienti ipogei.

Vari elementi, come le macine per olive o cereali, le fosse interpretate come silos, l’importante sistema idrico con vasche-abbeveratoi e cisterne-neviere, e gli ampi spazi aperti e recintati, suggeriscono che l’uso principale dell’eremo fosse legato allo sfruttamento agricolo e pastorale, come indicato anche dalla denominazione stessa “Mulino”. Si ipotizza una prima fase insediativa risalente all’età basso-medievale, seguita da una successiva fase religiosa-eremitica in età moderna, a cui vengono attribuiti gli affreschi rinvenuti nell’ambiente interpretato come cappella, realizzata in un periodo successivo rispetto agli altri ambienti.

Proprietà: Privata
Regime tutela: Provvedimento Espresso
Dettaglio provvedimento: vincolo paesaggistico L.1497/39
Stato di conservazione: Rudere
Ambito cronologico secolo: XII sec. d.C.