Il complesso eremitico detto Rondinella è componente del sistema di ipogei rupestri e semirupestri che si sviluppano nei valloni che da Monte Sant’Angelo scendono verso Manfredonia connessi all’Abbazia di Santa Maria di Pulsano, fondata nel XII secolo da san Giovanni da Matera, promotore di una prima comunità eremitica dell’Ordine monastico degli Eremiti Pulsanesi.
L’eremo Rondinella è situato all’imbocco della valle Campanile, sulla cresta rocciosa detta di Coppa La Pinta a strapiombo sulla vallata sottostante. A causa del crollo della scalinata scavata nella roccia, dovuto a una frana del costone, oggi è inaccessibile, se non mediante una scalata. Per questo motivo sono minimi i dati noti sull’articolazione interna dell’eremo.
L’eremo è scavato lungo il costone roccioso, l’ingresso agli ambienti è preceduto da uno spazio antistante stretto e lungo scavato e regolarizzato come piano d’accesso, a strapiombo sulla valle.
Il nucleo, che è stato analizzato a distanza, è in parte rupestre e in parte costruito in muratura. Gli spazi scavati sono costituiti da un piccolo vano, caratterizzato solo da giacitoi e mensole, da una cella di dimensioni più piccole, alla quale di accede mediante una porta rettangolare affiancata da una finestrella di areazione. Procedendo verso Sud è visibile una seconda porta forse di accesso a un altro vano rupestre, anche se non è possibile escludere che si tratti di una semplice nicchia ricavata nella parete. La porzione in muratura è di dimensioni più grandi ed è probabilmente suddivisa in due ambienti: entrambi sembrano realizzati con bozze lapidee allettate con abbondante malta, uno è quasi del tutto crollato e conserva solo parte dei muri perimetrali; il secondo ambiente è comunemente riconosciuto come una cappella voltata a botte. L’accesso si colloca sul lato lungo della costruzione che dà su un piccolo spazio pianeggiante antistante alla costruzione, con alcune rampe di scale che collegavano al complesso rupestre
Per la sua posizione, l’eremo Rondinella, è oggi uno dei più affascinanti; suggestiva è la notizia, riportata da studiosi locali (Cavallini, Quitadamo, Tancredi, Angelillis), secondo la quale qui sostò San Francesco d’Assisi, in austera ascesi, in occasione del suo pellegrinaggio al Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo, nel 1216.