L’ex Asilo Martinazzi Roberto è ubicato in frazione Maciotta, a circa 1 km in direzione sud-est dal Comune capoluogo. La costruzione dell’edificio risale al XVIII secolo: da un rilievo grafico datato 1802 si nota la sostanziale corrispondenza della superficie edificata rispetto a quella attuale, ma sono visibili alcune variazioni nell’allineamento dei corpi di fabbrica, probabilmente dovute a interventi di rinnovamento avvenuti intorno alla metà del secolo, quando la famiglia Martinazzi stabilisce in frazione Maciotta la propria abitazione creando due unità immobiliari distinte con sviluppo verticale (le incisioni riportate sulle architravi dei due accessi riportano le date del 1850 e del 1863). Negli anni compresi tra il 1928 e il 1953, in seguito alla donazione testamentaria del Cav. Roberto Martinazzi che lasciava la villa con i vari terreni e un cospicuo patrimonio alla Parrocchia di Campiglia Cervo, una parte dell’immobile è stata utilizzata come “Asilo Case Maciotta denominato Istituto Cavalier Roberto Martinazzi”. L’Asilo ha svolto un ruolo cardine per la vita della comunità dell’Alta Valle Cervo, ospitando i bambini della frazione e dei centri limitrofi che solo negli anni ‘60 hanno conosciuto un calo demografico irreversibile causando quindi la cessazione dell’attività.
L’edificio, che si sviluppa su tre piani fuori terra, presenta caratteristiche costruttive e architettoniche di pregio: dalle cornici modanate dipinte che decorano il profilo delle finestre, ai sopraluce archivoltati dei portoncini d’ingresso che presentano architrave e stipiti in pietra, alla tradizionale “pantalera” che decora il tetto. Anche internamente sono rilevabili alcune particolarità, come la scala a due rampe impostata su archi rampanti, l’androne voltato con pavimentazione bicroma in pastine cementizie, le decorazioni pittoriche a parete e soffitto, nonché due stufe in ghisa incassate nella muratura. Della proprietà fanno parte anche due cortili, uno a nord e l’altro a sud, due volumi adibiti a locali di servizio (oggi non più utilizzabili) e alcuni terreni verso valle collegati all’immobile principale da una scala e da un tunnel sottostrada. Qui si trova anche un piccolo fabbricato, probabilmente utilizzato come ricovero per gli attrezzi, la cui copertura piana è in quota con il sedime edilizio dei fabbricati principali e forma, grazie a un parapetto in laterizio e a un esile pergolato metallico ad archi carenati, un belvedere in affaccio sulla valle.
