L’ex campo profughi sorge sulla strada statale 96 che collega Altamura a Gravina di Puglia, in località Lama Sambuco. Era certamente in funzione a partire dalla primavera del 1942 come campo di concentramento per prigionieri di guerra, sottoufficiali e truppe, provenienti dall’area occupata dall’esercito italiano della Grecia e dei territori slavi. Nella documentazione storica era citato come campo n.65 e fu il più grande campo per prigionieri di guerra della Puglia: alcuni storici ritengono che il campo fosse costruito per ospitare fino a 12.000 prigionieri. All’indomani della liberazione, il campo divenne prima campo d’istruzione, poi centro per il ricovero e per l’addestramento dei partigiani jugoslavi, con la fine del conflitto anche centro di accoglienza degli esuli istriani.
A differenza degli altri campi presenti nel territorio pugliese, dove gli edifici sono stati interamente demoliti, il campo di Altamura è ancora riconoscibile planimetricamente e conserva, anche se fortemente degradate, alcune strutture.
L’ingresso è indicato da quattro pilastri in muratura e subito a destra si apriva il cosiddetto avancampo su cui torreggiava l’edificio che fungeva da direzione. Oggi rimangono inoltre tre capannoni rettangolari con originale copertura a semplice doppia falda. Lungo il perimetro del campo si trovano sette torri tozze a base quasi quadrata, di due piani più un torrino, il locale vedetta. Un’ottava torre, posta a sud-est rispetto all’ingresso, ha più piccola e priva del torrino scale.